Quando penso alla Provenza nel cinema recente, mi viene alla mente sempre lo stesso film e un flashback mi riporta indietro al 2006. Una rapida ricerca su Google mi ha confermato che non sono l’unica.

“Un’ottima annata” (titolo originale: “A Good Year”) è stato quasi interamente girato nel Luberon, in Provenza, drammatico contrasto con le scene nella Londra caotica e sempre in movimento. Il premio nobel Russell Crowe interpreta Max Skinner, un azionista di successo che, alla morte dello zio, eredita un vigneto nella Provenza. Il Château la Canorgue, a un paio di chilometri da Bonnieux, è stato scelto come location.

Il film non ha certo sbancato ai botteghini, ma la critica ne ha ripetutamente premiato l’eccellente cinematografia e molti concordano nel dire che il Luberon è la vera e indiscussa star del film. “Un’ottima annata” presenta l’area incantata e senza tempo della Provenza e inculca nelle menti degli spettatori quanto la bellezza della natura e il suo stile di vita a passo d’uomo possano fare miracoli nelle vite frenetiche e senza controllo della gente di città.

Il cast di “Un’ottima annata” ha passato nove settimane nel Luberon nell’autunno del 2005 e molti di loro hanno alloggiato proprio a Bonnieux, dove oggi ha sede la Luberon Experience, che organizza gite di una settimana per piccoli gruppi di turisti, ai quali regala non solo il cinema del Luberon, ma anche la sua magia, natura e le sue prelibatezze vinicole e gastronomiche.

Per stimolare l’appetito cinematografico — e non — dei nostri lettori e far loro venire l’acquolina in bocca per questa meravigliosa area della Provenza, ecco una piccola galleria immagini con alcune delle location più belle di ‘Un’ottima annata”.

Château la Canorgue, questo squisito château con tanto di vigneto è la location principale del film. La famosa cantina vinicola di Côtes du Luberon, a un paio di chilometri da Bonnieux, è conosciuta per il suo delizioso vino organico. Il cast ha girato all’interno del château e all’esterno, tra i colorati vigneti a perdita d’occhio. La facciata della casa è la protagonista di molte scene, tra cui il romantico finale di Max e Fanny (Marion Cottiard) sulla terrazza.

La piscina di Canorgue è la protagonista di una scena memorabile del film. Max cade nella piscina vuota da cui non riesce a uscire e verrà poi “salvato” da Fanny. Una piccola curiosità: la piscina originale non era sufficiente profonda per imprigionare Max e non aveva i getti d’acqua necessari in molte scene del film. Quindi, appositamente per il film, fu costruita nel vigneto una seconda piscina più profonda, che fu poi coperta e ripiantata con vigneti a riprese ultimate.

La vista da Canorgue che guarda a Ovest verso Bonnieux e il piccolo Luberon è una prospettiva utilizzata in varie scene nel film. Si può vagamente identificare il villaggio di Bonnieux sullo sfondo.

L’entrata a Canorgue sulla strada tra Bonnieux e il Pont Julien dove Max arriva per la prima volta al suo vigneto ereditato. La pietra di Canorgue è originale, ma il nome è stato modificato per le riprese.

Il villaggio di Gordes appare sulla cima della collina giusto all’inizio del film, quando l’aereo di Max sembra atterrare proprio nel mezzo del Luberon (probabilmente grazie ad un buon editing digitale).

Un vigneto ai piedi di Lacoste, uno dei tanti posti dove Max si perde cercando il Château. Il castello in rovina del Marchese de Sade (ora di proprietà del designer Pierre Cardin) guarda il villaggio dall’alto della cima.

La piazza principale e il monumento commemorativo a Gordes, dove Max gira in cerchio con la sua Smart. A Gordes, è stato utilizzato anche l’Hotel le Renaissance, che nel film è diventato il bistro di Fanny Chanel. Questo hotel e ristorante è nascosto nell’angolo di una piccola piazza vicino all’entrata dell’ufficio turistico. Se guardate attentamente nel film, vedrete i proprietari di Chateau La Canorgue, Nathalie Margan e suo padre Jean-Pierre, seduti a un tavolo durante la scena in cui Max lavora come cameriere.

Il Cafe de France a Lacoste, dove Max trova Christie alla fermata del bus (verso la fine del film) e le dà una lettera. Non c’è nessuna fermata del bus qui, ma il bar esiste davvero e la sua terrazza è una vera e propria attrazione per i turisti, grazie alla favolosa vista sulla valle di Bonnieux.