Lo dice lei stessa a microfoni spenti, “O mi si ama, o mi si odia”. Qualunque sia il giudizio che avete su questa donna è certo che Simona Ventura è una piemontese Docg, una di quelle donne che colpiscono, non importa se di fioretto o di spada. Tutti i media, dalla tv ai rotocalchi, non solo italiani, si sono interessati a lei dedicandole mille copertine e interviste chilometriche.

L’abbiamo incontrata in diverse occasioni, una delle ultime volte intervistandola per il settimanale Gente in una delle sue edizioni dell’Isola dei Famosi, ma ci piace andare indietro nel tempo e riportarvi l’intervista che ci aveva rilasciato quando per la prima volta nella sua vita ha vissuto la faticosa esperienza di essere anche autrice di una trasmissione, “Quelli che il calcio…”. L’avevamo trovata super indaffarata, presa dal ‘macinare’ una riunione dietro l’altra per fare gli aggiustamenti necessari studiati in base all’audience. Ci era apparsa fiduciosa e i fatti le hanno dato ragione. Nonostante avessimo poco tempo, con il suo stesso fare incalzante, siamo riusciti a farci svelare tante sue caratteristiche.

C’è stato un impatto nel cambiamento tra Rai e Mediaset? «La differenza tra le due realtà è sostanziale, ma l’impatto non è stato traumatico perché ho trovato lo stesso affetto che avevo in Mediaset. Certamente bisognerà portare i risultati. Grazie a Dio abbiamo iniziato molto bene».

Se non fosse stata una ‘Iena’ quale animale sarebbe stata? «Mi sarebbe piaciuto essere una lupa». Ha sovente la testa nel pallone? Ridendo nell’intuire subito il doppio senso della domanda: «Sì, sempre, non solo perché sono distratta». Fosse obbligata a tradire suo marito con chi lo farebbe tra Galeazzi, Pizzul e Mosca? «Ma lei mi vuole male!» Chiaramente ride divertita, glissa sull’impossibilità della scelta e si dispone a darci risposte anche a domande più personali, dilatando il tempo a disposizione. Che bambina è stata? «Sicuramente una monella, anzi, meglio dire un vero maschiaccio». Qualche complesso adolescenziale? «Non ne ho mai avuti e sono sempre stata contenta di quello che avevo». Davanti allo specchio: cosa le piace e cosa no. «Tutto e niente, dipende da come mi alzo alla mattina». Sarebbe a dire che è lunatica? «Non proprio, lo sono soprattutto nel primo quarto d’ora in cui sono sveglia».

Il suo abbigliamento la rispecchia o è frutto del fare televisione? «Fondamentalmente quello che metto in Tv lo vesto anche nella vita, però anche in questo ambito non sempre sono soddisfatta». La sua idea di felicità? «Avere la salute, perché tutto il resto è rivedibile». Il suo colore preferito? «Certamente il rosso». Pratica uno sport? «Quasi tutti. Vado molto in palestra per restare in forma; d’inverno faccio fitness. D’estate nuoto e pratico il tennis a seconda del tempo che riesco a ritagliarmi. Per conciliare tutto mi faccio “un mazzo tanto”». Potesse scegliere vivrebbe di giorno o di notte? «Di notte, certamente, anche perché soffro di pressione molto bassa». Quindi niente trasmissioni mattutine… «No di certo. Lascio il genere “Uno Mattina” agli altri. Potranno fare sicuramente meglio di me». È stata lei a decidere che da grande avrebbe fatto televisione? «No, è stato un mio amico, Mario Griselli, che mi invitò a fare una trasmissione ‘Torino-Juventus’ su una rete canavese. Oggi lui è a capo della “VideoLook” torinese. Da allora non ne sono più uscita».