Non c’è dubbio, ogni epoca ha il suo novello Marco Polo. Anche questa. E alcune recenti scoperte cambiano persino l’Europa, i cui dati geografici si davano oramai come acquisiti. Ma non è così. L’Estonia ha sorprendentemente saputo dall’ente Estonian Land Board del Ministero dell’Ambiente che il suo territorio è molto più esteso di quanto raccontano i libri scolastici. Grazie alle nuove tecniche, infatti, i cartografi hanno individuato 800 nuove isole. Con le quali l’Estonia – sulla base della nota diffusa dal suo ufficio stampa italiano – ha praticamente triplicato la sua superficie.

Il territorio estone nel Mar Baltico si aggiorna dunque a 2.222 isole rispetto alle 1.521 di cui si aveva notizia prima, un numero che sale ulteriormente a 2.355 se si considerano anche gli isolotti che sorgono dentro i laghi. Insomma rispetto ai dati elaborati in era sovietica c’è stato un aumento di ulteriori 100 km quadrati, un aggiornamento di cui, anche se soltanto 318 di queste isole superano l’ettaro, gli studenti dovranno tenere conto durante le interrogazioni. E visto quanto incide sul benessere generale la densità per kmq, sono tanti i Paesi del mondo che vorrebbero fare una scoperta simile.

C’è infine da credere che presto per i viaggiatori si apriranno nuove frontiere e che le isole più popolari ed estese – Saaremaa, Hiiumaa, Kihnu, Ruhnu e Vormsi – mete molto amate tra chi è in cerca di riservatezza, relax e natura incontaminata, passeranno il testimone a luoghi altrettanto selvaggi, perfetti scogli alla Robinson Crusoe.