Il nuovo anno si inizia meglio in due. Ma se non siete ancora in coppia, il proposito per il 2016 sarà quello di conquistare la persona amata. L’antico testo indiano Kāma Sūtra scritto da Vātsyāyana, è ampiamente considerato come l’opera più importante nella letteratura sanscrita sull’amore, ma sebbene sia soprattutto conosciuto per il capitolo sull’estasi sessuale che si può raggiungere impegnandosi dentro il proprio talamo, in realtà consta di 7 libri e di 36 capitoli e racconta in modo ampio le relazioni tra uomini e donne.

Certamente i tempi sono cambiati, e magari gli uomini dovranno aggiornare molte delle attenzioni da dedicare alle donne, ma alcune cose non cambiano mai perché l’universo femminile, anche quello più autonomo, oltre al rispetto, elemento fondante per ogni rapporto, desidera ricevere una sorta di protezione dal proprio uomo e si aspetta una tenerezza fatta di piccole carinerie quotidiane. E questo libro, in particolare alcune pagine, racconta proprio delle “arti ausiliarie”, definendole quelle capacità che ogni uomo dovrebbe avere per conquistare la donna dei propri sogni.

Quindi se nel VI secolo, epoca in cui è uscita la prima edizione del Kāma Sūtra, tra le arti ausiliarie c’erano attitudini necessarie oramai sorpassate, quali ad esempio, “sapere acconciare i capelli”, o, “suonare i bicchieri”, ma anche “cucire abiti” e “ritagliare foglie”, è indiscusso che altre arti ausiliarie potrebbero fare ancora piacere. Quali?

Anche in quell’epoca lontana un uomo che voleva conquistare una donna doveva “fare lavori di falegnameria”. Considerato quanto sia difficile trovare un bravo artigiano, potrebbe tornare utile anche oggi. Oppure il libro suggerisce di “conoscere giochi di bambini”, un requisito intelligente per qualsiasi futuro buon padre o zio. Altresì il testo indica tra le arti ausiliarie quella di “preparare le zuppe”, perché da che mondo è mondo, sapere cucinare è una maniera per prendere il proprio partner per la gola. Insomma, si susseguono le epoche, ma alcuni “fondamentali” restano frecce al proprio arco.