L’aeroporto non è più solo e soltanto un luogo di transito dal quale partire per la meta desiderata, o di ristorazione e di Benessere (visto che in tanti scali hanno aperto delle vere e proprie Spa). E non è nemmeno solo e soltanto un grande centro commerciale, come l’abbiamo sentito definire da un passeggero stufo di attendere la moglie che entrava a curiosare in ogni shop. Oggi l’aeroporto è anche una sorta di “Associazione”, il luogo preposto alle riunioni, in questo caso l’incontro dei cosiddetti Plane Spotter o Aviation Geek.

Chi sono? Già, deve essere una domanda spontanea per molti, visto che anche noi viaggiatori di professione, pur sapendo dell’esistenza di questa categoria, non ci eravamo ancora accorti di quanti fossero. Intanto chiariamo meglio. Entrambi sono degli appassionati che passano ore ad osservare gli aerei sulla pista d’atterraggio, magari muniti di binocolo, e che poi si scambiano informazioni. La differenza tra la prima categoria e la seconda sta solo nell’età, come risulta da un sondaggio condotto da London City Airport, i Plane Spotter sono decisamente più giovani degli Aviation Geek. Si tratta dunque di un hobby, anche costoso se diventa importante affrontare voli a lungo raggio, magari intercontinentali, per cambiare aeroporto ed avvistare in diretta nuovi modelli dall’altra parte del mondo.

L’origine del termine Plane Spotter risale alla seconda guerra mondiale, quando in Inghilterra venne istituito un gruppo incaricato di avvistare i bombardieri tedeschi che attentavano alla sicurezza nazionale, ma i “moderni avvisatori” non solo li individuano, ma ambiscono anche a scattare le fotografie degli aeromobili e, con il rafforzamento delle misure di sicurezza, l’avvistamento, anche nelle sue forme più innocue, è vietato. Lo è, a maggior ragione nei Paesi senza autorizzazione scritta (per esempio in Francia), o negli altri – è il caso della Gran Bretagna e degli Stati Uniti – dove molti osservatori sono già stati schedati nei piani di sicurezza degli aeroporti stessi.

Ma per la gioia di questi appassionati hobbisty, esistono degli scali che si sono addirittura attrezzati adibendo degli spazi riservati proprio a loro. Bruxelles ad esempio ha istituito una terrazza ristorante dalla quale è possibile avvistare in maniera più spettacolare, mentre a Barcellona c’è addirittura una piattaforma dalla quale gli appassionati possono scattare foto meravigliose, perché senza antiestetiche recinzioni. Insomma, il mondo si evolve. E gli Aeroporti anche.