Vogliamo viaggiare soltanto in treno. Ma su quelli che sono diventati leggenda e sono finiti dentro le pagine dei racconti di Agatha Christie e ispirato scene di film girati da famosi attori come James Bond e Ingrid Bergman. Treni diventati miti che oggi come ieri sorprendono anche i viaggiatori più esperti.

Ad aver aperto gli sbuffi a vapore nel lontano 1883 è stato l’Orient Express, il treno blu affollato di nobildonne e ricchi signori. Anche noi di Dolce Vita Travel Magazine abbiamo goduto dell’atmosfera retrò e del fascino dei paesaggi fuori dai finestrini. Dapprima siamo saliti sul Rovos Rail che taglia l’Africa in due e che nel tratto sudafricano valica le montagne, dove abbiamo trovato la neve in luglio, fermando la sua corsa a Città del Capo, dove si faceva il bagno con i pinguini.

La seconda esperienza l’abbiamo fatta sul The Royal Scotsman, che, tra Castelli e distillerie di Whisky percorre buona parte della Scozia lasciando intravedere il carattere romantico di questa terra mai troppo decantata.

Mentre la terza occasione ci è stata fornita dall’Australia nel tratto nord sud, da Darwin verso Adelaide, dove, attorno al 1878, proprio seguendo la rotta tracciata dai pionieri, iniziarono i lavori di costruzione dei 2.979 km di ferrovia che oggi taglia verticalmente il continente australe e il cui treno simbolo si chiama The Ghan, abbreviazione appunto di The Afghan Express. E non è un caso che il suo simbolo sia un cammello con cammelliere perché mentre oggi i cammelli vengono utilizzati per i safari dei turisti e per produrre gustose salsicce, ai primi dell‘800 era diverso. La necessità di esplorare questo vasto territorio obbligò l’importazione di questi resistenti animali abituati all’arsura e al caldo del deserto. E con essi arrivarono, appunto, anche i loro padroni afghani, da cui il nome.

Ma per chi volesse collezionarne altri, tra quelli storici non ci si può dimenticare la ferrovia Transiberiana, dalla Russia, alla Siberia, dalla Mongolia alla Cina. Da qui si può cambiare treno e carrozze e salire sul Tibet Express per mettere piede nella capitale tibetana, a Lasha, per raggiungere la quale si sale fino a quota 4000, e pur essendo le cabine pressurizzate, non è un viaggio adatto a tutti. Diversamente, ci si può consolare con lo sfarzo del Maharaja Express che un tempo aspettava soltanto ai Principi indiani ad attraversare così il Rajastan facendo tappa davanti al Taj Mahal.

E ancora, sul mitico Rocky Mountaineer si può attraversare il Canada, da Vancouver a Calgary, o sul Ferrocarril messicano si attraversano i canyon guardando dal finestrino paesaggi talmente scenografici che soddisfano ogni più fervida immaginazione.