Lapide del sepolcro di Arthur Charles Clarke

Chi muore in Sri Lanka, ex Ceylon, si rivolge sempre alla Barney Raymond Ltd, la ditta di onoranze funebri che, lavorando nel settore da 50 anni, é diventata talmente forte da sbaragliare quasi tutti concorrenti. Ma il tour cimiteriale che vi suggeriamo per cogliere la bellezza di quest’antica isola a forma di pera che si trova subito sotto l’India, non ha nulla a che fare con la Barney.

Parte dall’eclettica capitale Colombo e dal più grande cimitero cittadino, quello occidentale, confinante con lo splendore dei campi perfetti del Royal Colombo Golf Club aperto dal 1879, e ha tra le sue tombe addirittura quella di Mr Arthur Charles Clarke. Lo ricordate? E’ uno dei più prolifici autori di fantascienza del ventesimo secolo, anche commentatore durante i voli lunari della navicella Apollo insieme al personaggio televisivo statunitense Walter Cronkite. Lo scrittore inglese si trasferì in Sri Lanka nel 1956 attirato dal suo interesse per l’immersione marina, essendo per lui la sensazione più vicina alla perdita di peso che si vive nello spazio.

Clarke scrisse anche il romanzo The Sentinel che divenne conosciuto per avere ispirato il film del 1968, “2001 Odissea Nello Spazio” di Stanley Kubrick, di cui ha fatto anche il co-sceneggiatore. Per queste ragioni, in suo onore, oggi le orbite geostazionarie per mantenere i satelliti in posizione fissa rispetto al suolo vengono chiamate orbite Clarke.

Sito della tomba di Sirimavo Bandaranaike

Uscendo da Colombo verso nord, dopo circa 30 km ha senso fermarsi a Nittambuwa per omaggiare la tomba di Sirimavo Bandaranaike, non solo perché di un’illustre famiglia che vanta numerosi potenti politici, ma soprattutto perché é stata il primo ministro donna del mondo.

Il suo sepolcro é assediato da meravigliosi nodosi frangipani (plumeria alba) che, oltre a rilasciare un’atmosfera dai profumi intensi, vi riporteranno alla mente le visite ai templi srilankesi dove questo fiore, simile a quelli degli oleandri dai petali a tinta unita, ma di diversi colori, diventa una costante sia per le offerte al Buddha che per decoro.

Viaggiando invece sulla strada che da Kurunegala porta a Dambulla, una delle antiche capitali singalesi, vale la pena fermarsi a Ibbankatuwa per vedere quello che é ritenuto a tutti gli effetti il più antico cimitero del mondo. L’esame del carbonio ha stabilito che ha addirittura 6000 anni.

Cimitero di Ibbankatuwa

Si tratta di un classico sito en plein air che ha per guardiano una mucca. Il mammifero viene lasciato appositamente libero in alcune ore del giorno per fa fare le veci dell’addetto al giardinaggio e mantenere l’erba rasata. In loco, all’eventuale razzia dei ladri sono state lasciate le coperture alle tombe più piccole, quelle più grandi ed interessanti sono in realtà delle copie e gli originali si possono ammirare soltanto al Museo di Colombo dove sono state trasferite per sicurezza.

Da Nuwara Elya andando a sud verso Galle, troviamo Nanu Oya, la stazione dove nel 1883 si é fermato il primo treno, ancora attiva nonostante rotaie coperte di erba. La piccola cittadina coloniale si trova ai piedi di Pidurutalagala, il monte più alto dello Sri Lanka (5000 piedi). Infatti da allora, tra paesaggi rurali e instancabili raccoglitrici, in direzione Colombo da Nanu Oya parte tutto il raccolto del tè. E qui, tra le piantagioni dell’Edimburgh Estate, potrete godere della pace di un piccolissimo insolito cimiterino.

Nanuoya, dove é arrivato il primo treno in montagna

Alcuni braccianti che non si erano mai allontanati da questi campi, non hanno voluto farlo nemmeno da morti. Ovviamente, hanno dovuto pensarci per tempo e chiedere in vita il permesso di essere sepolti tra quelle stesse foglie di tè che avevano raccolto per tutta la loro esistenza.

Infine a Matara, una piccola cittadina della costa sud-occidentale dello Sri Lanka, osserverete quanto la convivenza religiosa sia reale. Non soltanto per strada troverete chiese cristiane e tempi hindu quasi affiancati, ma anche nei cimiteri le tombe convivono miste.

Per prime sorpasserete quelle cristiane, subito dopo quelle buddiste con la classica ruota incisa sul marmo (quando non é la tomba stessa ad essere a forma di ruota/timone), fino, poco dietro, ad arrivare dove la mezza luna e la stella contraddistinguono le tombe musulmane. Intanto, sulle strade, laddove é arrivata la morte sventolano drappi bianchi o bandierine bianche appese. La festa tributata alle anime parte così.