Quante leggende ci sono legate alla Befana, la vecchina vestita di stracci e coperta di fuliggine, brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo. Tra le curiosità più interessanti ce ne sono alcune che sorprendono, infatti, se per gli antichi la Befana era Madre Natura in quanto nella notte tra il 5 e il 6 gennaio un’antica tradizione celebrava morte e rinascita di madre natura raffigurandola appunto come una vecchietta stanca, avreste mai creduto ad esempio che la Befana fosse una reginetta di bellezza? A Fornovo Taro in provincia di Parma ogni anno si elegge Miss Befana. Le partecipanti iniziano a girare con scialli, parrucche e nasoni, ma durante il defilè restano poi in abiti da sera. E la più bella vince un Premio ghiotto.

Che poi sia molto noto che Partecipa ad una regata, ogni 6 gennaio a Venezia grazie ai 50 gondolieri cammuffati da vecchiette che si sfidano lungo il Canal Grande, tra i più divertenti eventi a lei dedicati si svolgono nel Veneto. Dove le hanno fatto un monumento. A Campagnari di Tezze sul Brenta in provincia di Vicenza non solo l’artista Francesco Marchetti ha realizzato un monumento in bronzo alla vecchina, ma questo comune si fregia del titolo di Paese della Befana ed ogni anno realizza qualcosa di spettacolare in suo onore. Non a caso, era già entrato nei Guinness dei Primati per avere realizzato anche la scopa di befana più lunga al mondo, pari a 19 metri.

La befana era nel titolo di un varietà. Nel 1978 la coppia Sandra Mondaini e Vianello condusse il varietà dal titolo Io e la Befana, dove Sandra per la prima volta, tra l’altro, vestì i panni di un suo personaggio molto caro a grandi e piccini, Sbirulino. La coppia anche durante questa trasmissione è stata insuperabile con la divertente proposta delle tante gag sul menage marito e moglie.

Ai monelli portava aglio. Un tempo i bambini buoni trovavano nella calza mandarini, castagne, noci e lupini, ma ai monelli a quell’epoca la Befana portava soltanto cipolle, aglio e carote che magari distribuiva a chi trovava per le strade comodamente seduta a dorso d’asino.

È sposata con Sant’Antonio Abate. Anche se i primi ad ammogliarla pare siano stati i romani che l’accoppiarono con una specie di orco, secondo un’altra leggenda più benevola la befana è sposata con Sant’Antonio Abate. Ed entrambi portano doni ai bambini, lei il 6 gennaio alle femminucce e lui il 17 ai maschietti.

Ed infine, in Toscana la befana può essere maschio. Per tradizione in questa regione il giorno dell’Epifania si estraggono a sorte i nomi di alcune befane insieme a quelli di alcuni befani uomini, che saranno i fidanzati in prova e potranno provare a conquistare la fanciulla scelta per loro dal caso. E dalla sorte sono nati anche dei veri amori, perché Cupido scocca le frecce ai belli, ma anche ai bruttini (o meglio, a coloro che sono travestiti da tali).