Vi vogliamo raccontare la storia di una valle smeraldo che anni fa conobbe il massimo dello splendore grazie alla scoperta di una sorgente di acqua ferruginosa. Stiamo parlando di Recoaro e delle sue Terme. Ci siete più stati? In effetti non è un segreto che Recoaro abbia perduto l’immagine e l’attrazione che aveva negli anni 70, quella che l’ha fatta conoscere in mondovisione con il Cantagiro, quella di una fiorente economia che, via via, è andata stagnando.

Ma oggi questo meraviglioso polo termale sta nuovamente rialzando la testa e forse la piccola Cortina, come veniva appellata all’epoca, ritroverà il vecchio smalto. Ci siamo stati di recente, incuriositi da un amico che ci aveva raccontato la sua decadenza. E noi, preferendo come sempre verificare di persona, sul posto abbiamo sentito soffiare venti di cambiamento.

Tutto merito di un gruppo di cittadini discendenti da un’antica civiltà, i Cimbri, gente che era arrivata dalla Baviera, minatori, agricoltori, taglialegna, insediatesi qui per bisogno, grandi lavoratori anche al servizio della Serenissima Repubblica Veneziana. Quando la sorgente ferruginosa venne scoperta, uomini e donne fecero in fretta a reinventarsi: d’autunno al servizio della terra, d’estate a coccolare i turisti che arrivavano a frotte e, con questi, arrivò il benessere generale.

Come spesso accade quando le cose vanno bene, capita ci si distragga o ci si sieda sugli allori, succede quindi che una sorta di letargo avanzi. Ma adesso il miglior passato sta tornando a bussare alla porta. Un gruppo di Cimbri, infatti, sta riportando in auge le vecchie tradizioni, a partire dall’abbigliamento, e sul posto l’entusiasmo è palpabile, ed i primi cambiamenti sono già visibili, quasi in ogni locale ed in ogni bancarella avrete modo di sentire il fruscio di gonne e sottogonne di abiti ricamati che rivalorizzano il territorio e rendono onore a quegli avi che tanto fecero per questo luogo.

Gigliola davanti alla bancarella di formaggio il giovedì e la domenica mattina in piazza Dolomiti vi servirà col suo bel costume tradizionale, lo stesso Elena che lavora nello storico Bar Nazionale, o Nicola con i suoi prodotti a km zero della cooperativa agricola recoarese, oppure Bianca della Farmacia Reale, e molti altri. Non solo perché il Gruppo Cimbro Recoaro Terme è molto attivo, ma anche perché tutta Recoaro sta iniziando a capire che senza celebrare il passato non ci può essere futuro. Non solo noi, quindi, intravediamo un lieto fine a questa bella storia.