Ogni anno The Economist cura il volume “Il mondo in cifre” per valutare i vari aspetti della società delle varie nazioni europee, così da mettere a confronto come si vive in determinati luoghi, magari scoprendo dove si sta meglio e per che ragione.

Nel 2016, in Europa Continentale, l’Italia è sul podio in una speciale classifica  che prende a riferimento le strade con più veicoli in proporzione alla rete stradale. Se al primo posto ci sono le ingorgate strade del Principato di Monaco con 427 veicoli ogni km, l’Italia è al terzo posto con 87 veicoli ogni km. Un’Italia decisamente trafficata.

Resta in testa il Principato di Monaco anche per le linee telefoniche con 124 linee ogni 100 abitanti; mentre l’Italia a riguardo non è nemmeno tra i primi 10; in compenso è tra le prime 5 posizioni per gli abbonamenti ai telefoni cellulari.

Sui km percorsi in treno, a salire sul podio sono gli Svizzeri con 2.307 km annui percorsi a persona, gli italiani sono al 17esimo posto con 643 km percorsi, sempre annualmente.

Il Principato di Monaco torna al primo posto per la quantità di medici con 1 medico ogni 140 abitanti e l’Italia si trova di nuovo in 17esima posizione con un medico ogni 265 persone.

Gli editori più felici sono in Lussemburgo dove, per quanto concerne le copie di quotidiani venduti, si vendono 670 copie ogni 1000 abitanti. L’Italia non si trova neanche tra le prime 10 posizioni. Tra i fumatori di sigarette in vetta troviamo i bielorussi con 7,4 sigarette a testa in media al giorno, gli italiani fortunatamente non sono tra le prime 10 posizioni.

Tra i litri di birra il primato, anche mondiale, non solo europeo, spetta agli abitanti della Repubblica Ceca con 145,4 litri procapite all’anno, mentre sul numero di matrimoni la prima posizione è fuori Europa e spetta ai russi con 8,5 matrimoni ogni 1000 abitanti, gli italiani sono tra gli europei quelli che praticamente si sposano di meno, con 3,5 matrimoni ogni 1000 abitanti.

Per quanto concerne, infine, gli utenti di internet al primo posto ci sono gli islandesi con 96 utenti ogni 100 abitanti, praticamente parrebbe che anche i bambini utilizzino la rete, mentre latitano gli italiani, non ne troviamo traccia fino alle prime venti posizioni.