Di fronte all’affresco della natura non potrete che ringraziare il capitano inglese James Cook che vi ha preceduto di qualche secolo. Era il 19 aprile del 1770 quando Cook attraccò per la prima volta sulla costa orientale dell’Australia, una terra ammantata di foreste e valli che non compariva su nessuna carta nautica e, subito, si mise a tracciarne le coordinate. Siamo nel Queensland dentro la faccia sempre verde dell’Australia tra scenografiche catene montuose che fanno da sfondo al Parco nazionale di Daintree, la foresta pluviale più vecchia del mondo al cui interno, semi nascosta tra le fronde degli alberi, si trova la lussuosa Spa del Silky Oaks Lodge, un resort con regolare servizio di navetta da e per l’aeroporto di Cairns, esteso su 88 acri adagiati lungo la riva del fiume Mossman.

 

Se raggiungere la completa armonia tra mente, corpo e ambiente è sempre stato un obiettivo per i cultori del benessere, quest’area ricca di piante e di corsi d’acqua è una sorta di terra promessa. Alcuni anni fa, per sperimentare nuovi metodi di ringiovanimento cercando di sfruttare al massimo quanto può regalare una full immersion nella natura, ricca di esperienza e di titoli accademici è arrivata fino qui la svizzera Delphina che ha messo a punto alcune metodologie di benessere psico fisico legate anche alle terapie effettuate direttamente all’aria aperta e all’acqua che dona forza.
Unica per atmosfera, ogni angolo della Healing Waters Spa del Silky Oaks Lodge pare essere stato studiato per rilassare il muscolo più contratto, ma a tutti gli effetti saranno i suoni del fiume e quelli della foresta ad integrare le sedute, utilizzando il creato come un potente mantra che riesce ad alleggerire qualsiasi stato d’animo.
Le giornate trascorrono all’insegna del rispetto più totale dei ritmi biologici dell’ospite ed ogni proposta segue le sue strette esigenze, la stessa alimentazione viene curata in modo da permettere gioia al palato lasciando il corpo non appesantito.

 

Tra i trattamenti da sperimentare, il Sodashi Scalp si prende cura specificatamente della testa per venti minuti consecutivi che non si scorderanno facilmente. Un fango caldo, quasi bollente (sebbene non fastidioso), viene fatto colare sulla fronte per avvolgere via via il resto del cuoio capelluto grazie ad un sapiente massaggio circolare che calma immediatamente anche la più tenace emicrania. Permette una sensazione di benessere perché grazie alla pressione esercitata dalle dita scarica totalmente ogni tensione accumulata, ed è anche una maschera benefica per i capelli in quanto dopo il risciacquo li lascia lucidi e setosi.
Tra gli altri massaggi, il Sodashi Soul to Sole dura un’ora e si viene coccolati con impacchi caldi di perle di Jojoba che rendono la pelle morbida e vitale rinnovando le cellule e liberandola da impurità cutanee e dalle cellule desquamanti, un peeling purificante che si avvale di una cornice straordinaria in quanto viene effettuato direttamente sulla riva del fiume. Gli ultimi quindici minuti vengono dedicati alle gambe e ai piedi massaggiati con una crema di erbe medicinali che aiuta la circolazione e riduce l’eventuale gonfiore.

 

Sono stati gli aborigeni ad avere insegnato come la foresta sia alla stregua di una straordinaria farmacia, ogni disturbo trova rimedio in una specifica corteccia, fiore o foglia e questa antica sapienza è all’origine dei trattamenti usati nella Spa. Un’arcaica cultura di credenze e cerimonie per combattere gli stress della vita moderna, infatti, per permettere al visitatore di rendersi conto di quanto il territorio influenzi il quotidiano, il Resort propone una passeggiata insieme ad una guida del popolo aborigeno dei Kuku Yalanji dentro la Foresta pluviale di Daintree che regalerà la sensazione di potere esplorare, ancora, qualcosa di inesplorato.
Dopo qualche giornata di trattamenti, chi lo desidera può anche ritagliarsi una giornata nell’organismo vivente più grande del mondo, uno dei reef dei duemila chilometri della Grande Barriera Corallina, con le sue acque perfette per fare snorkeling o scendere negli abissi, tra grappoli di isole di corallo e di sabbia che si mischiano ai grandi anelli di acqua, dal colore azzurro trasparente fino al verde ottanio, popolati da una flora e da una fauna sorprendente, un regno sottomarino dove attardarsi insieme ad enormi pesci maori, maestose mante e giganteschi marlin neri.

 

Perché non ci si è spinti così lontano da casa soltanto per il benessere del corpo, non si può tornare indietro senza l’emozionante contatto con animali a noi sconosciuti quali il canguro e il koala, o senza rammentare che nel Queensland sono state scoperte da poco primitive minuscole bestiole appartenenti a specie di milioni di anni fa. Proprio come avrebbe desiderato il visionario scrittore Giulio Verne qui il progresso non ce l’ha fatta, ha lasciato dietro sé qualche segreto, non solo per trovare con i trattamenti aborigeni la completa armonia tra mente, corpo e ambiente, ma anche per permettere a noi viaggiatori di continuare a sognare.