Fino al 6 gennaio sarà in esposizione al Palazzo Diamanti di Ferrara la mostra dedicata a “Courbet e la Natura”, a cura di Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Come bene ci spiegano proprio loro, con Gustav Courbet, nato il 29 giugno 1819 a Ornans della Borgogna-Franca Contea e conosciuto in tutto il mondo per le sue opere figurative, paesaggi terreni e marini, si dà risalto ad un pittore provocatore, padre del realismo. L’artista, appunto, considerava la natura la sua principale fonte di ispirazione. E il visitatore, grazie alle circa cinquanta tele provenienti dai più importanti musei internazionali, passerà dalle vedute della natia Franca Contea alle spettacolari marine spesso scosse dalla tempesta, dalle misteriose grotte da cui scaturiscono sorgenti alle cavità carsiche che si spalancano nei torrenti, dai sensuali nudi immersi in una rigogliosa vegetazione alle suggestive scene di caccia, fino ai potenti capolavori realisti della maturità.

In bilico tra Romanticismo e Impressionismo, che proprio in quegli anni muoveva i primi passi, le opere di Courbet rappresentarono un sicuro modello di riferimento per pittori, tra gli altri, quali Manet, Monet, Degas. Questo artista ha affrontato temi sociali che lo hanno reso noto emancipandosi dagli ideali classici e romantici, appunto grazie al vero e alla natura, perni attorno a cui far ruotare le narrazioni della propria epoca, quanto più vicino possibile al reale.