Usain Bolt

Usain Bolt

«I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo». E non c’è dubbio che un sentimento di tenacia e uno spirito alato abbia guidato i passi di Usain Bolt  al punto da spingerlo, così come suggeriva il poeta greco Costantino Kavafis, oltre ogni traguardo pensabile.

Il nuovo figlio del vento, tre ori durante i recenti Mondiali di Berlino realizzati staccando due nuovi record del mondo, nei 100 metri piani con 9”58 e nei 200 con 19”19, ha appena avuto il tempo di rientrare nella sua casa giamaicana, abbracciare i genitori Jennifer e Wellesley e ripartire per ulteriori sfide professionali.

«Rivedere tutti i miei parenti e i miei amici dopo questi grandi risultati è stata una festa ed è proprio perché li amo tutti indistintamente che non ho voluto dedicare le medaglie a nessuno di loro. Avrei dovuto fare preferenze e non sarebbe stato giusto. In ottobre però sarò impegnato in altre competizioni che si tengono tra l’Europa e l’Asia e soltanto dopo, finalmente, mi dedicherò qualche giorno di vacanza».

Eto'o

Eto'o

Considerato che in Italia sarà inverno non verrà in vacanza da noi. «Ho sentito parlare molto bene del vostro paese, mi dicono che Roma, Venezia e Firenze non siano unicamente città d’arte, ma luoghi molto vitali. Ci farò un giro il prossimo anno in primavera e la mia prima tappa sarà Milano, voglio fare shopping di abiti alla moda e tornare con una valigia piena zeppa, ma vorrei anche vedere giocare le grandi squadre di calcio e, soprattutto, salutare il mio amico Samuel Eto’o che è appena entrato in una di queste (l’Inter, nda)».

Bolt per rilassarsi ha invece in mente un luogo perso tra mare, sole e cielo, il problema potrebbe essere trovare quello dove nessuno lo riconoscerà, anche se lui pare non preoccuparsene. «A me la gente piace, conoscere persone nuove mi rilassa, quindi non vivo la mia notorietà come un problema. Coloro che incontro si congratulano e mi riconoscono sia il talento, sia il duro lavoro che c’è dietro e questo mi dà molta soddisfazione. Comunque, nonostante stare a casa con i piedi sul divano sia fantastico, arrivando da tre mesi bestiali per la mia vacanza sceglierò un’altra isola caraibica dove rilassarmi senza fare niente». E allora lo immaginiamo alto e flessuoso, esattamente come ha fatto in mondovisione, sgranchirsi un poco battendo il ritmo con i lunghi piedi affondati nella sabbia di un lussuoso Resort.

«Mi piace ballare e per noi giamaicani è anche un modo di stare bene, comunichiamo molto ballando ed io amo tutta la musica, ma forse ve ne sarete già accorti guardandomi festeggiare prima e dopo le gare! Non a caso dopo i 100 ho accennato a dei passi ispirati dal pezzo reggae ‘Nuh Linga’ e dopo i 200 ne ho fatti altri presi da Gully Creepa, una forza della natura, purtroppo morto ammazzato proprio mentre mi trovavo a Berlino».

Un romantico angolo della Giamaica

Un romantico angolo della Giamaica

Mentre attende la vacanza pregusta l’idea di un regalo che lo farà correre rinunciando, una volta tanto, a sfruttare le sue poderose estremità inferiori. «Con una parte dei premi vinti ho deciso che mi comprerò un’auto nuova fiammante. Adesso ho una BMW M3 e mi piace molto la Nissan GTR, ma recentemente ho guidato alcune Ferrari e voglio regalarmene una. La mia auto deve avere tre requisiti, essere un modello sportivo, essere veloce ed essere nera e con la Ferrari non sbaglio».

Lightning Bolt, “scarica di fulmine”, soprannome dovuto alle doti di sprinter dal quale nasce il gesto delle braccia a freccia dopo ogni vittoria, della sua ragazza però preferisce non parlare – This is a private matter (è un fatto privato) – risponde glissando velocemente l’argomento, ma quando gli si chiede se abbia altri traguardi personali da raggiungere scopriamo un giovane ventitreenne dal futuro totalmente pianificato. «Se potessi trasformare in chilometri i passi di corsa degli allenamenti e delle gare, forse scoprirei di avere già fatto il giro del mondo a piedi o di avere già corso dall’Oceano Pacifico all’Atlantico e poi ancora fino all’Oceano Indiano, ma è esattamente quello che voglio. Perché io per ora in testa ho soltanto questo, correre!».

La Giamaica e le sue spiagge

La Giamaica e le sue spiagge

E allora “Corri Bolt corri”, sostituirai nel frasario popolare Forrest Gump – ricordate l’omonimo film dove il protagonista Tom Hanks in un momento di crisi corse per tre anni di seguito? – e visti i risultati e i traguardi che ti poni, non ti fermare. «Vorrei vincere altre medaglie e anche se non sono fissato con i record ci riproverò perché sento di avere ancora qualcosa da dare. Me lo ripete anche il mio coach Glen Mills che voglio ringraziare tramite le vostre pagine per i successi avuti. Gli devo tutto, molto anche sotto il profilo umano perché è un uomo gentile con il quale è facile parlare. Per questo a quei ragazzini che vogliono intraprendere la mia specialità dico, per prima cosa ‘ascoltate il coach’, poi lavorate duro cercando di divertirvi».

L’ultimo pensiero Usain Bolt lo dedica alla Giamaica fino a ieri Paese campione nella produzione di zucchero e oggi, grazie a lui, lo Stato più veloce del mondo. «Viaggiando vorrei imbattermi in un maggiore numero di persone che conosce la mia terra perché è un’isola meravigliosa di gente stupenda, con bianchissime spiagge punteggiate di palme e sole tutto l’anno. E, soprattutto, con la musica come colonna sonora quotidiana».