“La prima volta che ho giocato a golf, circa 10 anni fa, mi trovavo a Los Angeles invitata da amici e credo di avere fatto arrabbiare tutti. Dopo qualche ora di pratica con il maestro davanti a quella pallina diabolica, tentando di fare uno swing degno di tale nome e facendo esercizi virtuali con il simulatore per vedere direzione e potenza, nonostante non facessi sperare niente di buono mi hanno permesso di entrare in campo. In America tutto é più semplice e così ho potuto giocare subito le mie prime buche.

E solo quelle, perché, anche se garbatamente, mi hanno fatto capire che proprio non ero pronta, suggerendomi di finire il giro camminando. Devono avere pensato “Meglio farle fare delle passeggiate, intanto si ambienta”. Ero andata per buche, ma quelle che facevo io! Davo delle botte per terra così violente che i miei ferri si conficcavano dentro il terreno lasciando delle piccole voragini. Dopo il mio passaggio gli addetti alla manutenzione avevano un gran da fare.

Oltretutto il golf ti inganna, vedi che lo sanno giocare bene anche persone di una certa età, e tu che sei giovane ti dici, “Se lo fanno loro, figurati, potrò farlo anch’io”. Sbagliato! Richiede molto esercizio e tanta concentrazione.

Io comunque sono una grande camminatrice, non avendo la patente, come nella vita di ogni giorno anche sul campo non uso il golf car, ma solo le gambe. E camminare in mezzo alla natura, dovendo tenere il cellulare spento, scollegati quindi dal resto del mondo, mi ha conquistata per sempre.

Però ho giocato a golf soltanto all’estero, é un momento che mi dedico nelle pause dal lavoro. In Italia la mia priorità é sempre la famiglia, anche se nella mia terra, in Sicilia, ho visto diversi campi da golf altrettanto belli.

Camminando, camminando, alla fine sto migliorando, giorni difficili ne capitano, il vento ti sposta la pallina, vuoi imbucare e non riesci, ma questo gioco ha troppe variabili e non si può programmare, solo i grandi campioni ci riescono. Io per avere la giusta concentrazione, esattamente come faccio con i miei personaggi, entro in simbiosi con la pallina, non faccio niente di più, sto semplicemente lì con la mente. Non ho ancora mai interpretato una golfista, né girato una scena su un campo da golf, nemmeno nel film ‘Agente 007 – Il Mondo Non Basta’ con Pierce Brosnan. Anche se “Bond” sovente gioca a golf, io in quel film sparavo e basta…

A differenza delle simbiosi da lavoro, però, dopo qualche buca e un sacco di tiri, mi viene una fame terribile. Sono una mangiona, mediterranea anche sul campo da golf, magari riuscissi a limitarmi e mettere in sacca una semplice banana, sono nata e cresciuta in Sicilia tra i cosiddetti rustici, arancini, pizzette, cartocciate, per me questi gusti sono un’abitudine, non posso accontentarmi e ricerco questi sapori anche nei Circoli più eleganti. Divento attenta soltanto sul bere, mai niente di alcolico o chimico con strani intrugli corroboranti che mi trovano contraria, preferisco bere della semplice acqua naturale o un buon succo di frutta.

L’unico personaggio della Storia con il quale farei un giro di golf é Michelangelo. Lo inviterei ad una gara sul campo più lungo tra quelli americani, o sul Nullabor Links australiano di cui mi stai dicendo, lungo oltre 1200 km con buche che si snodano una per città e trasferimenti in auto da una buca all’altra girando dall’Australia occidentale a quella meridionale. Sarebbe stupendo perché mi permetterebbe di stare con Michelangelo diversi giorni e avere il tempo di chiedergli tutto”.