Si chiama Giorgio Chiellini, ha 24 anni, fa il calciatore con il ruolo di difensore nella Juventus ed è anche entrato nelle nostre case come protagonista di un famoso spot Tv. Segno particolare: riservato di natura. Lo abbiamo anche visto al Vip Master di Rimini, una sfida a tennis dove ogni anno partecipano tanti volti noti, le vecchie glorie e le new entry. E lui c’era di diritto, non solo perché è giovane e forte, ma soprattutto perché si porta appresso quel non so che di misterioso.

Lo ascoltiamo parlare di Livorno, la sua città, mentre ce la racconta quasi con distacco, come se quella terra prima ancora che la sua, fosse di tutti agli altri. Giorgio è molto pacato. Corre sì, ma solo sul verde del campo di calcio, per il resto è attento e cammina in punta dei piedi dentro quel mondo complesso che gli sta capitando di vivere.

Ora abiti a Torino, ma cosa rappresenta per te Livorno?

“È semplicemente la città dove ho vissuto fino a qualche anno fa. Lì sono cresciuto anche calcisticamente parlando nella squadra del mio quartiere, la Livorno Nove”.

Quando torni nella tua città, dove vai a mangiare?

“Mangio volentieri a casa mia, ma siccome non posso invitarci tutti i lettori, suggerisco di provare D.O.C. Io ci vado sovente perché c’è un cameriere livornese simpaticissimo che tra un piatto e l’altro ti racconta barzellette. Oltretutto ne conosce tantissime e non l’ho ancora beccato a raccontarmene una due volte. E’ l’ideale per chi vuole passare una serata spensierata”.

Cosa ci consigli di ordinare da D.O.C.?

“Si mangia molto bene, ma io prendo sempre i crostini al tartufo e la carne”.

Ma se inviti a cena una ragazza, non hai un posto più romantico?

“Se devo andarci con una ragazza la porto da Oscar a mangiare dell’ottimo pesce fresco. Il cacciucco alla livornese, la nostra tipica zuppa di pesce, è una specialità. Però a me non piace granché nel senso che il pesce non mi fa impazzire. Faccio eccezione per branzino, scampi e pesce crudo”

E quando all’indomani puoi dormire fino a tardi, dove vai a fare baldoria?

“Onestamente non a Livorno, mi sposto su Viareggio al Seven, un disco bar dove si ascolta buona musica e la serata migliore è il sabato sera. A me però non piace ballare,ci vado soprattutto per stare con gli amici”.

Ora sei rasato, ma normalmente chi si prende cura della tua testa?

“Io non ho alcuna cura dei miei capelli, ma quando voglio andare dal parrucchiere vado da Francesco e al suo Hair Trend in zona Coteto. E’ un amico, mi conosce bene e sa che non ho pretese strane in fatto di tagli e acconciature. Lascio fare a lui e lui fa bene”.

Dove ti vesti, prescindendo dal fatto che hai i tuoi sponsor ufficiali?

“Oramai compro soprattutto a Milano o a Torino. Non ho più tanto tempo e quando sono a Livorno non faccio shopping. Comunque con gli sponsor ricevo tanti capi, in più sono testimonial Bikkenbergs e con questo marchio mi trovo bene perché interpreta esattamente i miei gusti”.

La colazione per uno sportivo è importante, dove la fai quando sei a Livorno?

“Solitamente la faccio in casa, ma se esco vado a La Baracchina Rossa. E’ sul lungo mare di Ardenza ed è un locale storico. Nel corso dell’800 era considerato il luogo di ritrovo per artisti, intellettuali e borghesi. So che è molto frequentato a tutte le ore, ma io ci vado al mattino e ordino sempre la stessa cosa, cappuccino e brioche. Nelle scelte alimentari sono abbastanza abitudinario.”

E a fare il bagno, invece, dove vai?

“Quando frequentavo Livorno da ragazzo, in particolare durante le superiori, andavo ai Bagni Lido. Ora è difficile che io riesca a ritagliare il tempo per andarci”.

Ma cosa fai allora quando sei a Livorno?

“Il tempo a disposizione è sempre troppo poco e lo passo a casa. A volte ho un giorno, al massimo, un giorno e mezzo. Quindi ho soltanto il tempo di arrivare e rilassarmi un po’ che è già ora di ripartire. Gli impegni sono davvero molti”.

 

 

Ma non ti chiuderai in casa a chiave?

“Quasi. Passo più tempo possibile con gli amici e con la famiglia. Anzi con le mie due famiglie. I miei genitori, mia mamma Lucia e mio padre Fabio, sono separati. Della prima famiglia c’è Claudio, mio fratello gemello. E poi ci sono i miei ultimi fratellini, Giulio di 13 anni e Silvia di 11. Li adoro, guai chi me li tocca”.

Con la scuola come è andata. Hai avuto professori non comprensivi?

“Ho fatto il Liceo Scientifico Enriquez e ho un buon ricordo dei professori. Sapendo che giocavo e mi allenavo duramente mi sono sempre venuti incontro. Io comunque ho sempre dimostrato buona volontà e loro hanno giustificato il fatto che facessi tante assenze”.

Non hai un luogo della memoria a Livorno?

“Mi piace raccogliere i pensieri in camera mia, anche se non è più quella di quando ero ragazzo perché l’ho riarredata da poco. Io sono un ragazzo semplice, non faccio lampade, non mi depilo, non mi tingo, non faccio la manicure. Più che altro sono uno sportivo”.

Allora chiudiamo con qualcosa di culturale. Cosa è davvero imperdibile a Livorno?

“Certamente i nostri simboli, il lungomare con la Terrazza Mascagni, il celebre monumento ai 4 Mori di Piazza Del Padiglione e la Fortezza Vecchia pentagonale che è sullo stemma della città”.