Correva l’anno 1935 quando il Conte austriaco Felix Schaffgtosch ricevette una chiamata dagli Stati Uniti e venne incaricato dal magnate delle ferrovie della Union Pacific Railroad di cercare tra le montagne rocciose un luogo adatto alla pratica degli sport invernali. Grande appassionato di sci W. Averell Harriman, all’epoca uno degli uomini più ricchi d’America, si rammaricava di poterlo praticare soltanto in Europa.

Il nobile si mise d’impegno e spese diversi mesi sulle Rocky Mountains fino a individuare nelle valli di Ketchum, una vecchia città mineraria nel nord dell’Idaho, “Quanto di meglio aveva potuto vedere in Austria, Svizzera e Stati Uniti”. Harriman si affrettò ad acquistare 1740 ettari di terreno e a costruire un elegante hotel inaugurato nell’inverno del 1936.

Attorno al Sun Valley Resort nacquero così le prime piste da sci del continente americano. Gary Cooper  e Clark Gable impararono a sciare a Sun Valley, ma anche Ginger Rogers, Errol Flynn e Bing Crosby divennero tra i frequentatori più assidui del resort.

Più tardi, a metà degli anni sessanta, lungo queste piste scendevano i Kennedy, mentre ai tempi nostri Arnold Schwarzenegger movie star e ora Governatore della California, non passa un inverno senza sciare a Sun Valley, tanto che gli hanno intitolato una pista nera, la ‘Arnold’s Run’.

Lo scrittore Ernest Hemingway, invece, se ne è innamorato a tal punto da scegliere l’Idaho come Patria per la sua casa finale, riposa infatti nel cimiterino di Ketchum sotto tre maestosi pini secolari, vicino a Trail Creek, il ‘cabin’ dove amava rifugiarsi per le sue battute di caccia e dove si dice arrivassero amici da ogni continente.

Se vorrete rendergli omaggio, non stupitevi di trovare sul sepolcro il vuoto di una buona bottiglia di vino lasciata da un visitatore tedesco. Probabilmente apprezzava lo stile che lo scrittore aveva di intendere la vita!

Se infine vi spingerete fino a Coeur D’Alene, fate attenzione all’enorme casa stile Via Col Vento che troneggia sulla collina. E’ quella di ‘Mr Patata’, come chiamano ancora affettuosamente John Richard Simplot morto l’anno scorso all’età di 99 anni.

Simplot è stato il degno interprete del sogno americano perché da raccoglitore, nel giro di qualche anno, grazie alla coltivazione delle patate e all’invenzione di una macchina che le affettava in fretta e nella forma ideale per essere surgelate, è diventato un Paperon de’ Paperoni. D’altronde le patate dell’Idaho in quanto a qualità sono come per noi i pomodori San Marzano.