Il comico Franco Neri

«Di indole sono un monello, forse per questo mi sono subito sentito a mio agio dentro trasmissioni come Zelig e Striscia La Notizia, in fondo si trattava di comunicare con un pubblico che voleva sorridere delle manie che appartengono un poco a tutti. E creare personaggi ispirandomi alla quotidianità, mi é sempre venuto facile.

E tra l’altro, mi é capitato di essere io il soggetto delle risate. Non posso dimenticare il giorno in cui la maestra delle elementari mi ha beccato in fallo e ho fatto una figuraccia bestiale davanti a tutti i miei amici di scuola. Avevo come compagno di banco il classico primo della classe, un ‘secchione’, anzi ‘una bacinella’.

Non avevamo niente in comune, ma almeno potevo copiare i compiti ed io ero bravissimo perché non mi beccavano mai. Quindi me lo tenevo buono. Un giorno però mi sono preso un brutto voto perché la maestra sosteneva che avevo copiato.

Io giurai che non era vero niente, ma alla fine fui costretto a stare zitto, mi fece vedere che mi ero tradito da solo, avevo copiato anche la firma del mio compagno. Da allora mi isolarono letteralmente e ogni compito in classe mi mettevano lontanissimo da tutti e fu un massacro di votacci. Non mi persi d’animo e iniziai a perdere appositamente il diario ogni tre settimane circa. Lo facevo apposta perché i miei genitori non vedessero le note e i brutti voti che nel frattempo, non potendo più copiare, erano fioccati abbondanti».