Quanti denari avrebbe pagato Cristoforo Colombo per disporre della flotta Star Clippers e della loro barca a vela più grande del mondo, la Royal Clipper, 5 alberi e 42 vele quadre, gonfie ad annusare il vento? Ma né lui, né l’aristocratico Magellano o il viceré delle Indie Orientali Vasco da Gama, avrebbero mai immaginato che nel giro di pochi secoli le loro avventurose esplorazioni sarebbero diventate uno stile di viaggio. Dai galeoni alle navi da crociera il passo è fatto e oggi solcare le acque del mondo è diventata una vacanza di tendenza.

Ed è proprio navigando il Mediterraneo su Royal Clipper che scopriamo il back stage degli yatch-mania. D’altronde si sa, gli equipaggi raccontano e con il solleone ogni porto diventa un salotto, ogni acqua un nome di famiglia, ogni chiatta un mondo del quale sognare.

E il fascino della marineria ha trasformato ogni barca in una lady. Infatti, non si dice – Sono arrivati gli stilisti Dolce e Gabbana, ma si dice c’è Regina D’Italia (il loro motor yatch di 60 mt bianco)-, apostrofandola esattamente come fosse una bella donna. Così nel 2010 a Ponza è arrivata Principessa Vai Via, un veliero a due alberi blu di 45 mt, ex barca del Premier Silvio Berlusconi (ora di Ennio Doris di Mediolanum).

Si è fermata in rada davanti alla spiaggia del Frontone e ha suscitato l’attenzione di tutti. -Hai visto che alberatura? E quel tender?-. E via andare, come se si parlasse dell’appeal di Maria Grazia Cucinotta, o dell’ultimo look di Monica Bellucci. D’altronde chi l’ha plasmata, il cantiere Perini, da oltre 30 anni costruisce le barche a vela più lussuose e belle del mondo (per inciso va detto che Fabio Perini è colui che ha inventato la provvidenziale perforazione-strappo della carta igienica). A Capri, invece, abbiamo incontrato Antonisa.

Anche lei di nobile genealogia considerato che appartiene alla famiglia Natuzzi, una barca a vela blu a un albero di circa 40 mt. L’armatore gode di tantissima stima da parte del suo equipaggio italiano (passa voce che retribuisca molto bene). A fianco ad Antonisa, a bandiera alzata (così deve essere quando si prende un ancoraggio), c’era Rising Sun, un mega yatch bianco di 138 metri di Larry Ellison, il co-fondatore del colosso informatico Oracle Corporation.

Se lo intercettate, sappiate che per acquistarlo non bastano 350 milioni di euro. Sempre a Capri, nei pressi dei Faraglioni, come poteva mancare Mariù? Un’intrigante barca a motore blu di 60 mt che fino ad un paio di anni fa era di Armani (che, in onore della mamma, ora ha Maìn, il cui significato in piacentino è Maria).

Ma è a Taormina, tra una cassata e un cannolo siciliano, che arriverà certamente Altaid, un bellissimo ex rompighiaccio di 65 mt trasformato in motor yacht, una delle barche di Diego Della Valle (da non confondere con la sua celebre vela d’epoca Candida). E se in inverno ci sposteremo a cercare il sole dei Caraibi per salutare Eclipse (di Roman Abramovich) o Octopus (di Paul Allen, il socio di Bill Gates), ci chiediamo se ci sarà all’appello anche la bella tra le belle, Force Blue, un 67 metri blu a striscia gialla che tanto ha amato Flavio Briatore.