Sophia Loren è forse la ultra settantenne maggiormente tenuta a riferimento dal mondo femminile. Quale donna non vorrebbe arrivare alla sua età come ci è arrivata lei?

Considerata per fascino e sacro fuoco tra le attrici più belle e brave, continua a guadagnarsi la simpatia di milioni di fan di tutto il pianeta, non soltanto di questa nostra Italia che lei ha girato in lungo e in largo per lavoro. Infatti, l’abbiamo incontrata a Venezia, in una delle tante cerimonie nelle quali ha tenuto a Battesimo, facendo da eccellente testimonial, Musica, una delle ammiraglie della flotta Msc Crociere.

E queste erano state le nostre domande e, soprattutto, le sue risposte.

Quale luogo l’ha resa più felice nella parte della sua piena maturità?

«Pozzuoli, la città dove sono cresciuta. Sono stata a trovare mia zia nella vecchia casa dove stavo anche io da bambina e rivedere i posti della mia infanzia mi ha permesso di ritrovare tutto quanto. Ho tirato a galla una parte di me sopita da tempo, dai sapori, alle immagini, agli odori, alle emozioni».

Lei ha viaggiato moltissimo. Ha mai avuto disavventure legate agli spostamenti?

«Sono sempre stata molto fortunata e non ho mai avuto problemi, forse perché ricevo dei trattamenti di altissimo livello. E quindi tutti i miei viaggi, nessuno escluso, sono sempre stati eventi molto positivi della mia vita».

Ha mai viaggiato in modo spartano?

«Sì, soltanto quando sono stata in Eritrea per beneficenza, per dare solidarietà a quel popolo. Quando si é in quei luoghi una persona normale non si può nemmeno porre il pensiero di pretendere la comodità.
C’era gente che moriva e di fronte a questo, ogni cosa passava in secondo piano. Resta da dire che quelle condizioni così tristi, in realtà sono la vita quotidiana di tanta gente al limite con la sopravvivenza».

Viaggiando cosa non dimenticherebbe mai a casa?

«Una cosa che non manca mai nella mia valigia è il telefonino. Sento la necessità costante di essere in contatto diretto e immediato con la mia famiglia. Il resto non mi interessa».

Quale Paese suggerisce di visitare?

«La Turchia. Per me è una terra dalle molte anime che sorprende lo straniero per la calda ospitalità e la gentilezza della sua gente. In particolare, mi piacciono molto le donne, perché oltre alla loro innegabile bellezza risalta il fatto che amano la vita. Il loro sguardo, poi, non è mai vuoto e inespressivo.».

C’è un oggetto che conserva a memoria di un viaggio?

«No, non ho souvenir ai quali tengo particolarmente. Onestamente non ho mai voluto fare fatica portandomi via da un luogo qualcosa di enorme. Ho sempre comprato oggetti piccoli, di facile trasporto».

 

Dove non è ancora stata e vorrebbe andare?

«Mi mancano tanti luoghi perché è così grande il mondo, ma in assoluto, d’ora in avanti, vorrei approfondire meglio la conoscenza dell’Italia. Vi si mangia bene e all’antica. Sono rimaste in piedi tradizioni, non solo culinarie, tramandate di madre in figlia nei secoli e questo ci rende onore. Conservare la memoria del passato è un bene».