Nella piccola Contea di Clare troviamo quell’Irlanda alla quale istintivamente tutti pensiamo, fari che dominano aspre scogliere e una campagna la cui luce cambia di continuo inseguendo il rapido scorrere delle nuvole davanti al sole.

Uno sfavillio di verde sempre diverso che anima la manciata di chilometri della Contea di Clare posizionata tra le ordinate campagne di Tipperary e le aride distese dell’enigmatico tavolato calcareo di Burren.

Le strade si inoltrano dolcemente in mezzo alle case dai tetti d’ardesia abitate da gente in abiti comodi, mentre il paesaggio, ai lati, alterna le acque placide dei laghetti a quelle agitate delle onde che si frangono sulla costa. Alla fine del viaggio la soddisfazione arriverà anche da questi facili, ma memorabili scatti fotografici.

Quando arriviamo nel capoluogo Ennis, la cittadina fondata nel XIII secolo attorno ad un castello che non esiste più e la cui struttura urbana di strette viuzze tipicamente medievale assedia ancora O’Connell Street (la trafficata arteria principale), la musica che esce dalla porta socchiusa di un pub attira subito la nostra attenzione.

Con la scusa di ristorarci sorseggiando un piccolo boccale di Stout, la nera birra locale la cui schiuma resta densa come panna, entriamo da Cruises in Abbey Street; stanno suonando dal vivo e il proprietario, vedendoci interessati, ci suggerisce di acquistare qualche cd dei musicisti di Clare da Custy’s Music Shop in Cook’s Lane.

Non importa in che periodo dell’anno arriverete, le melodie più intriganti dell’antica Europa filtrate attraverso le reminiscenze medievali saranno una costante e diventeranno il leitmotiv di molte giornate. D’altronde, “Se volete la musica andate nel Clare” si sente dire da ogni punto cardinale d’Irlanda, non solo le dolci note dell’arpa celtica strumento simbolo irlandese (vi capiterà di sentirla suonare dal vivo alle Cliffs Of Moher), ma un’offerta musicale che permea ogni cosa e ogni casa.

Una locandina affissa sui vetri ci riporta alla mente qualche pagina della scrittrice locale Edna O’Brien su questa Irlanda sconosciuta legata a stretto cordone alle acque che scorrono dentro scorci tanto perfetti da sembrare finti, forse per questo l’idea di una breve lenta crociera sullo Shannon, il fiume irlandese più lungo e navigato, non ci abbandonerà più.

Sebbene ad Ennis ci si affacci sul Fergus e non sullo Shannon, nel centrale ufficio turistico in Arthur’s Row troviamo anche le migliori informazioni per affittare una house boat da condurre da soli.

Nei giorni seguenti visiteremo il Claire sud-occidentale, a non oltre 50 km da Ennis, in particolare la zona dell’estuario dello Shannon con quell’unico gruppo di 100 delfini tursiopi che nuotano nelle acque di Irlanda (www.discoverdolphins.ie).

Ma come nel resto d’Irlanda, l’anima aristocratica ed elegante di Clare sono i giardini, veri santuari del relax e curati templi botanici con gli stagni lucenti, le sentinelle di fiori sull’attenti, le siepi scolpite e i cespugli dalle forme geometriche.

Per la loro innegabile fama entriamo al Vandeleur Walled Garden, il cosiddetto ‘giardino dimenticato’ (ingresso 5 euro, aperto tutto l’anno, www.vandeleurwalledgarden.ie) che in quanto ad atmosfera non ha nulla in meno di altri giardini più noti e cornici di antichi manieri. In lontananza notiamo il profilo della bella Penisola di Loop Head il cui faro, appena riaperto al pubblico dopo 340 anni, nel buio di una notte senza stelle scalda il cuore ai naviganti (www.loopheadclare.com).

La prossima meta sarà Doolin, obbligato passaggio per arrivare alle famose scogliere di Moher e luogo ideale per ascoltare mitiche live session di musica folk in uno qualsiasi degli unici tre pub, sempre saturi di chiacchiere multilingue.

Le melodie più intriganti dell’antica Europa filtrate attraverso le reminiscenze medievali saranno una costante e diventeranno il leitmotiv di molte giornate

Ma sarà da Gus O’Connors che scopriremo il suono magico delle uillean pipes (una sorta di cornamusa irlandese) e quanto siano consuete le serate musicali in casa. Come abbiamo fatto noi, e tanti altri clienti prima di noi visto che questo pub esiste dal 1832, finirà che accetterete l’invito del gestore Patsy O’Grady e vi ritroverete ospiti nella sua abitazione privata a saltellare sui passi di una ballata celtica.

Il giorno dopo saremo tra gli scogli più famosi del mondo, le Cliffs Of Moher nel Clare del Nord, scogliere che si estendono per 8 km formando una muraglia di 200 mt sull’Atlantico.

La O’Briens Tower, per il sottostante infrangersi delle onde sulle rocce è la vista più assordante, non permette nemmeno di sussurrarsi qualcosa all’orecchio. Lassù in cima si sente soltanto urlare la forza della natura.

Non sarà facile ripartire lasciando questo paesaggio impattante, ma ci attende un’altra meraviglia naturale e così voltiamo a cuor leggero le spalle alle scogliere per fare rotta su Galway diretti alla terra rocciosa del Burren (www.burrenbeo.ie).

Quando ce lo troveremo davanti, allungato ai nostri piedi per 160 kmq in una distesa grigia di pietre scolpite dal vento e dal mare, esteso tra Corofin e Kinvara, capiremo cosa significhi il rumore ovattato della natura.

Insieme a noi solo poche mucche e pecore ad un magro insperato pascolo tra le fenditure del suolo che in ogni stagione è ingentilito dall’erica fiorita mescolata ad altri fiori e piante alpine, mediterranee ed artiche. E grazie alla mancanza di graminacee, chi soffre di questa diffusa allergia si sentirà subito meglio.

Tutta la Contea di Clare dunque, non solo l’Ovest con quei maestosi paesaggi che raccolgono le impavide sfide di chi pratica gli sport estremi (i surfisti di tutto il pianeta amano il vento e le onde della spiaggia di Lahinch), vi si conficcherà irrimediabilmente nel cuore.

E complice sarà stata certamente l’ospitalità degli abitanti di questa piccolissima Contea, perché la gente di Clare si è dimostrata subito cordiale, disponibile all’aiuto e soprattutto senza forzati sorrisi di plastica.