Mentre plani per atterrare all’aeroporto di Mexico City, la seconda città più grande del mondo ti impressiona con le numerose e fitte case dei 20 milioni di residenti. Pare impossibile che, sfilando l’orizzonte ad oltre 800 km orari, la distesa di bassi tetti sorprenda lo sguardo per così tanti minuti, e altrettanto, che in mezzo qua e là, quasi fossero appendici condominiali, spicchino tanti vulcani a colorare di bruno il paesaggio.

È il primo benvenuto: l’energia dello Stato del Messico si percepisce infatti già dall’oblò, molto prima di mettere piede sul bridge dell’aeromobile KLM che dopo nove ore di volo porterà finalmente a destinazione.

Una volta fuori però, la metropoli lancia subito il suo richiamo, tra pannelli e brochure, ovunque è segnalato Teotihuacan, il più grande sito archeologico precolombiano del Nord America, Patrimonio Unesco dal 1987, per antonomasia ‘luogo di nascita degli dei’ con la famosa Piramide della Luna e la sua civiltà che precede anche quella Tolteca.

Esercitando un potere paragonabile a quello dell’antica Roma, Teotihuacan raggiunse il suo massimo splendore tra il 150 e il 450, ma oggi non sarà solo questo ad affascinarvi. Perché se il caos brulicante di Mexico City, che racchiude in sé ogni cosa, vi darà un assaggio di cosa troverete nel resto del Paese, tutte le visite saranno un crescendo di sorprese.

Come quelle nei dintorni della capitale Toluca, in particolare di Valle de Bravo, la perla coloniale vecchia città degli indio, cosmopolita località di villeggiatura prediletta dall’élite messicana situata sulle sponde del lago artificiale Avandaro al quale si arriva guidando tra curve e strapiombi, distese di campi coltivati, foreste di pini marittimi, fiumi e nuvole così basse che paiono nascere dal suolo.

Mentre si sale verso l’alto ci si sente osservati dal grande Nevado, un vulcano dormiente e dai musetti neri delle pecorelle autoctone. Trenta chilometri prima di arrivare al conservato centro storico di Valle (come viene chiamata abitualmente), si oltrepassa il Santuario delle “Mariposas” (visitato anche dal Presidente Jimmy Carter); ogni anno ad ottobre le farfalle Monarca migrano qui dal Canada, e se ne rivanno da dove sono venute a marzo.

Per piacevolezza con i suoi alti porticati, le sue bianche e rosse casette dai tetti di tegole e le strade lastricate di pietre irregolari, quest’area si presta ad essere la location di film e di fiction, quindi non ci si deve stupire se guardando la Tv in Messico pare di riconoscere il posto, un luogo salubre a 1850 metri di altitudine, dove hanno comprato casa anche molte star messicane, tra le quali la celeberrima Veronica Castro, la diva delle dive.

Tra l’altro, Valle De Bravo, come d’altronde Metepec, oppure Ixtapan de la Sal con le sue acque curative e i Centri Benessere dove viene utilizzata l’ossidiania caliente, è uno dei Pueblos Mágicos, i caratteristici villaggi sui quali il Messico sta puntando per attirare i viaggiatori amanti di unicum straordinari dove le tradizioni vengono conservate a partire dall’architettura fino al cibo, compreso lo stesso street food grazie al quale anche in un semplice banchetto per strada si ha modo di assaggiare dalle classiche quesadillas al pollo dorado.

Oltre a rilassarsi sulle panchine in ferro battuto, chi ama le creazioni d’autore potrà visitare il vicino Centro artigianale, mentre chi ama l’archeologia, a portata di passeggiata trova il Museo Archeologico dove capire ulteriormente la storia di tutto il Paese.

Per clima e presenza di vento, infine, è anche frequentata dagli appassionati di vela e windsurf che ravvivano le scintillanti acque del lago specchiandovi gli sgargianti colori delle loro vele.

Prima di lasciare l’Estado De Mexico, il pittoresco cuore storico della capitale Toluca merita tutta la nostra attenzione, le graziose piazze, le vivaci gallerie d’arte, i musei, l’ottocentesco Portal Madero, piuttosto che il vasto Mercato Juarez, permettono di chiudere il viaggio serbando un ottimo ricordo di questa parte di Messico.